Ultime novità per la scelta dei vetri – norma UNI 7697/2014
Lo scorso maggio è stata emessa la revisione della norma UNI 7697 “Criteri di sicurezza nelle applicazioni vetrarie” che regola la scelta del tipo di vetro da impiegare nelle varie applicazioni in funzione delle destinazioni d’uso e dei rischi in materia di sicurezza.
Per le novità introdotte potete leggere l’articolo precedente: Nuova norma per la scelta dei vetri, revisione della UNI 7697.
Nei scorsi giorni si è svolto l’incontro “tecnico” con iI GL Vetro UNI e la decisione adottata a fine incontro è quella di procedere alla revisione di tre punti:
1.Chiarimento sull’uso delle vetrazioni temperate HST
2.Chiarimento su diverse incongruenze nelle prestazioni delle vetrate presenti oggi nei
prospetti in Norma
3.Inserimento nel testo di norma di un periodo di proroga di 6 mesi a decorrere dall’entrata in vigore della norma attuale (22 Maggio) per i contratti sottoscritti prima del 22 Maggio 2014.
Quest’ultimo punto è particolarmente rilevante.
Ricordiamo che trattandosi di una norma cogente cioè ad applicazione immediata ha dato luogo ad un grave disorientamento, si pensi ad es. alla gestione degli ordini redatti prima del 22 maggio oppure ai capitolati redatti prima dell’entrata in vigore della stessa.
La notevole importanza dell’ultimo punto è data nella possibilità al serramentista di sentirsi tutelato sul fronte della responsabilità. Nel senso che, in caso di contestazioni, potrà dimostrare che la commessa si trovava ancora nel periodo di applicazione della precedente norma UNI dei 2007 (grazie al periodo di proroga di 6 mesi).
Riassumendo: in seguito alla riunione del 14 Luglio della Commissione Vetro che ha dovuto prendere in esame istanze che sono state presentate dalle Associazioni competenti è stato dato luogo ad una Revisione della Revisione, dove alla fine della riunione sono stati raggiunti i seguenti obbiettivi:
1. I contratti stipulati prima della data del 22 Maggio non saranno interessati dalla Revisione ma solo fino al 22 Novembre 2014; da quella data in poi non ci saranno ulteriori deroghe all’applicazione della Revisione. Questa affermazione avrà conferma ufficiale da parte di UNI solo quando la Commissione UNI manderà in Inchiesta Pubblica la nuova Revisione della Revisione; comunque è stato già appurato che la modifica è stata inserita nel Resoconto (documento ufficiale di UNI) di quanto approvato il giorno 14 Luglio.
2. Non esiste alcun obbligo di utilizzare lastre di sicurezza all’esterno sopra il metro nei serramenti verticali ma solo l’indicazione a verificare l’eventuale presunzione di rischio di caduta dei frammenti di vetro qualora si utilizzi un vetro temprato; nel caso specifico dei serramenti realizzati normalmente dalle nostre aziende, essendo la vetratura intelaiata nel profilo, la valutazione del rischio di caduta dei frammenti di vetro temprato nel vuoto risulta essere molto bassa; nel caso in cui si dovessero comunque usare vetrature temprate per specifici motivi, che però la Norma non obbliga ad utilizzare, esse dovranno essere temprate HST.
3. Viene eliminato l’obbligo dell’uso del vetro temprato HST in tutte le vetrazioni sopra i 4 metri dal piano campagna, che in un primo momento molti avevano interpretato come obbligo indistinto per tutte le vetrazioni, per cui anche per i serramenti. L’obbligo è comunque rimasto ma solo per le facciate continue, per le facciate strutturali ecc., dove la vetrazione non è intelaiata né parzialmente intelaiata, mentre per i serramenti, qualora il serramentista dovesse decidere di utilizzare un vetro temprato di sicurezza per una qualsiasi motivazione, ma non perché obbligato dalla Normativa, è consigliato l’uso del temprato HST.
Per chi non conoscesse il processo di tempratura HST, si tratta di un’ulteriore tempratura: il vetro già temprato viene immesso nuovamente in forno per altre due ore a circa 280° e qualora difettato nella precedente tempratura (purtroppo a occhio nudo i difetti non sono rilevabili) e dovesse scoppiare, ciò avverrebbe all’interno del forno stesso e non una volta appeso magari a 200 metri di altezza, come è successo a Milano recentemente.